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By Marco Paniccià Amo le tazze, a casa ne ho una che uso solo io, soprattutto la sera con una tisana, e nessun altro tocca proprio perché è mia Amo le tazze perché mi danno una sensazione di intimità, di privacy, anche in mezzo alla gente, con il rumore della tv o dei ragazzi, sono una piccola isola di silenzio tutta per me E una tazza volevo fare per tutti gli amici che vengono al Sandwich Time, perché si portassero a casa un pezzetto di noi L’abbiamo fatta e, credo, l’abbiamo fatta bene, in collaborazione con la Caritas di Civitanova così si da una mano anche a quelle persone per cui, la tazza, è l’ultimo problema Sono qui, sono al Sandwich Time e, l’altro giorno, guardandole mi è tornata in mente una frase letta non so dove, ma che sicuramente è di Bruce Lee “Se metti l'acqua in una tazza, diventa la tazza. Metti l'acqua in una bottiglia e diventa la bottiglia, mettila in una teiera, diventa la teiera. Ora l'acqua può scorrere o può schiantarsi” Mi è sembrata una perfetta metafora del periodo in cui stiamo vivendo, un po’ di qua e un po’ di là, con la necessità di far assumere forme diverse al nostro lavoro, di modellarlo sui contenitori che ci vengono assegnati Qualcosa che, secondo me, non finirà con la fine delle zone colorate, perché questi 15 maledettissimi mesi ci hanno cambiato profondamente, nel privato e professionalmente Il nostro modo di essere e di lavorare ha dovuto adattarsi a “tazze” diverse Tutti parliamo, speriamo, magari anche preghiamo, di ritornare alla normalità, ma la prossima normalità, sono sicuro, non sarà quella di prima È cambiato il contenitore ed è cambiato il contenuto, siamo tutti diversi rispetto a un anno e mezzo fa, più fragili e più consapevoli della nostra fragilità e l’unico modo per contrastarla, ancora una volta, è cambiare Noi qui al Sandwich lo stiamo facendo, con Andrea ne parliamo di continuo, perché anche la nostra proposta deve tenere conto di quanto è successo per tornare a una nuova, ancora inesplorata, normalità E voi, come la immaginate la vostra normalità? PS: comprate la nostra tazza, porterà bene perché da una mano a chi la normalità neanche la conosce...

Tartare Di Tonno con Insalatina di Asparagi 500 gr di tonno rosso fresco, 4 bocconcini di mozzarella di bufala da 50 gr ognuno, 250 gr di asparagi freschi puliti, olio evo, sale e pepe, buccia di limone, pomodorini confit Tritare al coltello il tonno e condirlo con sale, pepe e uno zest di limone, tagliare a cubettini la bufala e sottilissimi gli asparagi. Condirli con sale e olio. Montate il piatto in uno stampo tagliapasta rotondo sul piatto mettendo alla base il tonno, poi la mozzarella e, quindi, l'insalatina di asparagi. Decorare con i confit e completare con un filo d’olio.   Vellutata di Asparagi con Julienne di Calamaro 800 gr di asparagi puliti, 1 patata media, 300 gr di calamari freschi puliti, olio evo, 1 scalogno, semi di lino tostati, brodo vegetale, sale e pepe Tagliare gli asparagi e scottarli in acqua leggermente salata, scolarli e raffreddarli immediatamente in acqua e ghiaccio perché mantengano il colore. Far rosolare in olio lo scalogno tritato, unire gli asparagi e la patata tagliata a cubetti, far insaporire poi unire il brodo vegetale e portare a bollore. Spegnere il fuoco e far riposare. Cuocere i calamari alla piastra per alcuni minuti lasciandoli morbidi. Frullate il brodo con le verdure, versare la vellutata nei piatti ben caldi, disporvi i calamari tagliati a striscioline, guarnire con i semi di lino tostati e finire con un filo d’olio.    ...

Inventata nel 1933 da Alfonso Bialetti, ha rivoluzionato il modo di fare il caffè, anche ultimamente, è sempre più spesso messa da parte dalle più moderne macchine a capsule: se non la usate per il caffè, però, potete usarla in tanti modi, eccone tre che piacciono molto  anche ad alcuni chef stellati Brodo al volo: versa l’acqua nel serbatoio della moka e nel filtro metti verdure, pezzetti di carne o pesce e gli aromi, tutto tritato perché riescano a stare in uno spazio ridotto (da evitare ingredienti in polvere), quindi procedi proprio come con il caffè Caffè di pomodoro: molto usato nelle cucine professionali per il suo sapore, la sua versatilità e la sua capacità di gelificare, per prepararlo ti basta tagliare dei datterini a dadini (lascia il picciolo!), metterli nel filtro, riempire il serbatoio con l’acqua e mettere la moka sul fuoco. Puoi condirci una pasta, usarlo per mantecare un risotto o per bagnare delle friselle Vin brulé che più buono non ce n’è: questa volta nella caldaia ci va del buon vino rosso e nel filtro della scorza d’arancia non trattata (solo la parte gialla) sminuzzata, cannella e anice stellato spezzettato, chiodi di garofano e una fettina di mela tagliata a cubetti. Lo zucchero no, lo metterai nelle tazze....

By Marco Paniccià Siamo amici Andrea e io, di quelle amicizie che nascono e crescono nel tempo, diventando resistenti come la cima di una barca. Anzi, siamo più che amici perché abbiamo creato insieme il Sandwich Time, che è un po’ come avere un altro figlio, e la nostra squadra, che è un po’ come avere un’altra famiglia, dedicando le nostre giornate a un unico obiettivo: far stare bene i nostri clienti. Quando Andrea si è ammalato, abbiamo tutti continuato a svolgere il lavoro quotidiano con il solito sorriso sulle labbra e un po’ d’inquietudine negli occhi. Ma nell’aria c’era anche altro. Tutti sono stati bravissimi e non c’è stata neanche una sbavatura in cucina e nel servizio, ma Andrea mancava: avevamo bisogno di lui, delle sue direttive, dei suoi suggerimenti. Insomma, c’era nell’aria una sorta di SOS. Quando, finalmente e con il sollievo di tutti noi, è tornato a casa per trascorrere il suo periodo di convalescenza, quel SOS, continuava a frullarmi in testa. L’ho detto, siamo amici e lo siamo tanto che, spesso, non abbiamo neanche bisogno di dirci le cose e io sentivo che non poter essere presente al Sandwich Time, gli pesava più di quanto pesasse a noi la sua assenza. Così è nato SOS Chef, un’iniziativa che parte da un’idea già abbozzata per dare risposte ai tanti appassionati di cucina che hanno il Sandwich Time come punto di riferimento, soprattutto adesso che i corsi Oggi Cucino Io sono obbligatoriamente fermi da tanti mesi, ma anche per dare uno stimolo in più a noi stessi. Andrea mi ha raccontato che quando in ospedale si è saputo chi era, più di una persona che ha conosciuto gli chiedeva un suggerimento, una ricetta, un segreto per “far venire buono” questo o quel piatto: SOS Chef è proprio questo, mini-puntate video con suggerimenti e segreti per aiutarvi a riprodurre nella cucina di casa i piatti preparati nella nostra cucina e … sentirvi più vicini....

Il nome, galantina, lì per lì fa pensare agli antichi gentiluomini che facevano della galanteria un vanto e della cavalleria una virtù, ma per il Treccani deriverebbe dal latino medievale: galatina, gelatina, come testimoniato da alcuni documenti del XIII secolo. Spesso considerata un piatto umbro, in realtà è un classico del pranzo di Natale in tutto il centro Italia che in passato le donne cucinavano per venderlo o barattarlo e di cui, come spesso avviene con i piatti della tradizione, ogni paese ha la sua particolare ricetta: ecco la nostra by Chef Andrea https://youtu.be/zMIi5CEek18...

... siamo tornati in “zona gialla” e per tutto il mese di dicembre saremo aperti anche nei prefestivi. Vi aspettiamo!...

By Marco Paniccià La preparazione del calendario è sempre un momento speciale al Sandwich Time e lo è stato anche quest’anno, se pur con le mascherine e le distanze (la foto di copertina è “pre covid”, scaramanticamente non abbiamo voluto farne una con le mascherine), non sono certo mancate l’allegria, le mille idee di ognuno e l’entusiasmo di tutti. E anche il calendario di quest’anno resterà nei miei ricordi come qualcosa di speciale, di bello, nonostante quest’anno disgraziato che, però, qualcosa ci ha insegnato. Le ricette che abbiamo scelto sono “semplici” nei sapori, anche se non sempre facili, autentiche, legate alla nostra storia: un’idea di Andrea che ha trovato tutti d’accordo “in fin dei conti, le persone chiuse in casa in primavera, cos’hanno fatto? Hanno cucinato e, soprattutto, hanno cucinato i piatti della tradizione”. Pani, pizze, pasta fresca, sughi e arrosti hanno sollevato gli animi, perché la cucina è così, è un piacere che diventa sollievo. Perché la mente concentrata sulla preparazione del piatto, le mani impegnate, l’attenzione all’orologio, a sapori e profumi, ci fanno ritrovare l’equilibrio. Se ci pensate, cucinare è quasi una meditazione tra i fornelli dove la natura ha un ruolo indispensabile grazie alla capacità dei suoi frutti di trasformarsi, di diventare cibo per il corpo e balsamo per l’anima. La natura c’entra molto in cucina, nelle nostre vite e anche con questo maledetto virus. C’è un libro che lo spiega in maniera semplice, raccontando, attraverso testimonianze e documentazioni scientifiche, come moltissime delle spaventose malattie che hanno afflitto e affliggono l’umanità, soprattutto negli ultimi decenni siano state, se non provocate, facilitate dai danni spaventosi che le attività umane provocano all’ambiente. Quindi, ragazzi, tra i buoni propositi per il prossimo anno, mettiamoci quello di comportarci un po’ meglio, di sprecare meno, di comprare il più possibile nei nostri territori, evitando esotismi e prodotti fuori stagione: a Natale, non abbiamo bisogno di fragole. L’anno che verrà, ne sono certo, sarà migliore, ma non dimentichiamoci del bene che ci ha fatto cucinare insieme: troviamo il tempo per farlo ancora, almeno ogni tanto....

Il procedimento è un po’ lungo, ma piuttosto semplice: spazzolate il baccalà per togliere il primo strato di sale, poi lavatelo con cura e delicatezza immergete quindi il baccalà in una bacinella capiente piena di acqua fredda e lasciatelo in ammollo per 24/36 ore avendo cura di cambiare l’acqua ogni 8 ore, ancora meglio se riuscite a tenerlo sotto un filo d’acqua corrente Ora il baccalà è pronto per essere cucinato (ma ricordatevi di eliminare la pelle se la ricetta lo richiede) oppure per essere conservato nel congelatore....

Persino, anzi per primo, all’acerrimo nemico Mc Donald’s: sicuramente c’è una strategia dietro, ma il messaggio è azzeccatissimo Facciamo marketing di comunità. Io, Burger King, vi chiedo di andare a comprare anche da loro perché siamo tutti nella stessa barca...