2021

L’ANNO CHE VERRÀ

By Marco Paniccià

La preparazione del calendario è sempre un momento speciale al Sandwich Time e lo è stato anche quest’anno, se pur con le mascherine e le distanze (la foto di copertina è “pre covid”, scaramanticamente non abbiamo voluto farne una con le mascherine), non sono certo mancate l’allegria, le mille idee di ognuno e l’entusiasmo di tutti.

E anche il calendario di quest’anno resterà nei miei ricordi come qualcosa di speciale, di bello, nonostante quest’anno disgraziato che, però, qualcosa ci ha insegnato.

Le ricette che abbiamo scelto sono “semplici” nei sapori, anche se non sempre facili, autentiche, legate alla nostra storia: un’idea di Andrea che ha trovato tutti d’accordo “in fin dei conti, le persone chiuse in casa in primavera, cos’hanno fatto? Hanno cucinato e, soprattutto, hanno cucinato i piatti della tradizione”.

Pani, pizze, pasta fresca, sughi e arrosti hanno sollevato gli animi, perché la cucina è così, è un piacere che diventa sollievo.

Perché la mente concentrata sulla preparazione del piatto, le mani impegnate, l’attenzione all’orologio, a sapori e profumi, ci fanno ritrovare l’equilibrio.

Se ci pensate, cucinare è quasi una meditazione tra i fornelli dove la natura ha un ruolo indispensabile grazie alla capacità dei suoi frutti di trasformarsi, di diventare cibo per il corpo e balsamo per l’anima.

La natura c’entra molto in cucina, nelle nostre vite e anche con questo maledetto virus.

C’è un libro che lo spiega in maniera semplice, raccontando, attraverso testimonianze e documentazioni scientifiche, come moltissime delle spaventose malattie che hanno afflitto e affliggono l’umanità, soprattutto negli ultimi decenni siano state, se non provocate, facilitate dai danni spaventosi che le attività umane provocano all’ambiente.

Quindi, ragazzi, tra i buoni propositi per il prossimo anno, mettiamoci quello di comportarci un po’ meglio, di sprecare meno, di comprare il più possibile nei nostri territori, evitando esotismi e prodotti fuori stagione: a Natale, non abbiamo bisogno di fragole.

L’anno che verrà, ne sono certo, sarà migliore, ma non dimentichiamoci del bene che ci ha fatto cucinare insieme: troviamo il tempo per farlo ancora, almeno ogni tanto.

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