By Marco Quest’anno scolastico che va finendo mi ha dato l’occasione di fare un’esperienza illuminante: forse proprio per il lavoro che faccio, sono stato scelto come osservatore durante la  pausa pranzo nella scuola di mio figlio Diego. Nel refettorio sono stato accolto da Paola e Lorena, le responsabili del servizio mensa, e ho potuto guardare  i ragazzi che, con il ruolo di “camerieri”, apparecchiavano per poi occuparsi della distribuzione dei piatti e della pulizia del locale dopo i pasti, un’attività che svolgono a turno. Poco dopo mezzogiorno  è arrivato il furgone coibentato che consegna i pasti in contenitori termici del tutto adeguati: il menù, quel giorno, prevedeva tagliatelle al pomodoro, bocconcini di pollo alla mugnaia, insalata e yogurt in vasetto come dessert. Al di là delle annotazioni che ho sottoposto ai dirigenti scolastici e all’insolita sensazione di ritrovarmi in mezzo a tanti ragazzi che mangiano insieme in un contesto “scolastico”, mi sono reso conto della necessità di una coerenza alimentare tra scuola e casa: i cibi preferiti sono sati il primo e lo yogurt,  “morbidi” e dal sapore “abituale”, mentre carne e insalata sono piaciuti meno e questo, a mio parere, la dice lunga. Se mense scolastiche come questa, fanno un grande lavoro cercando di proporre pasti equilibrati e vari, spesso  noi genitori, a casa, permettiamo ai nostri figli di mangiare un po’ quello che gli pare,  dando un messaggio “incoerente” Sappiamo benissimo che la coerenza del nostro comportamento è un formidabile strumento educativo, ma spesso lasciamo che i nostri ragazzi mangino disordinatamente o scelgano solo alcuni piatti quando sono a casa, difficilmente potranno accettare i pasti della mensa scolastica e ancor più difficilmente potranno adottare uno stile di vita sano nel prossimo futuro  o godere del piacere di scoprire nuovi cibi Insomma, talvolta, per eccessiva indulgenza o per non iniziare quelle stancanti lotte sul cibo che tutti conosciamo, lasciamo andare, ma così abdichiamo a un ruolo importantissimo, non è vero?  ...