By Marco Paniccià   Prima di quest’inverno, nessuno avrebbe immaginato che un virus ci avrebbe costretto alla quarantena, cambiando profondamente non solo le nostre abitudini, ma anche le nostre convinzioni Parafrasando, il nostro mondo è scomparso con un click Adesso, in questa faticosa fase due, abbiamo ricominciato a lavorare, ma negli occhi di molte persone c’è ancora incertezza, lo vedo chiaramente al Sandwich Time dove, se pur a ranghi ridotti, i nostri clienti hanno cominciato a ritornare Se da un lato c’è la gioia di ritrovare quei piccoli riti che spezzano il quotidiano – il caffè, la colazione al bar, la pausa pranzo - dall'altro c’è una sorta di titubanza, quasi ci si chiedesse “ma lo posso davvero fare?” Tutti continuiamo a essere un po’ esitanti,  i ragazzi del nostro staff hanno le loro piccole incertezze e tocca a noi, ad Andrea e me, incerti quanto loro, incoraggiarli e dire loro come comportarsi In questa nuova normalità anormale, come pensavamo, il take-away  ha un ruolo molto più importante che in passato ed è più che comprensibile perché permette alle persone di prendersi le proprie pause e di consumare pasti sani e piacevoli, senza l’ansia che alcuni tuttora provano nel trovarsi in un luogo chiuso fianco a fianco con gli altri, se pur distanziati Certo, prima o poi torneremo alla “vera” normalità - e spero presto perché amo quando il Sandwich Time è pieno di vita - ma sono sicuro che alcuni comportamenti che nel “durante” e  nel “dopo” quarantena si sono insinuati nelle nostre vite, almeno in parte rimarranno E il futuro di Sandwich Time sarà (anche) take-away...