By Marco Oggi si parla tanto di innovazione e, spesso, a mio parere, la parola è usata senza consapevolezza del suo significato:  innovare riguarda ogni aspetto, anche quotidiano, della nostra vita e della nostra attività,  vuol dire iniziare processi di cambiamento o aggiornamento con un chiaro obiettivo, che sappiano offrire benefici a qualcuno per qualcosa e, se me lo consentite, realizzare  un progresso “sociale” in quanto ogni cambiamento  coinvolge sempre una comunità per quanto piccola sia. L’anno scorso con Andrea abbiamo avviato alcuni progetti in un’ottica di innovazione  legata, in particolare ma non solo, alla zona My Time: la nostra idea era, come sempre è, rendere più piacevole la vita di chi passa molto tempo fuori casa. La qualità del prodotto offerto,  secondo noi,  non è più sufficiente perché  quando sei “in giro” per molte ore, oltre al caffè, al pranzo, al break o all’aperitivo, magari hai bisogno di privacy per un incontro di lavoro, di uno spazio dove poter lavorare in tranquillità o semplicemente di una pausa di relax per i fatti tuoi. Il gazebo è nato per questo, per dare alle persone uno spazio piacevole e tranquillo che si presta a tanti momenti della vita quotidiana. Ma sappiamo anche che ai nostri clienti - che ormai sono degli amici – piace essere coinvolti in ciò che facciamo e prepariamo,  così è nato questo nuovo spazio tra bar e ristorante, una sorta di “office” a vista dove viene realizzata moltissima dell’offerta del #mytime e che in prospettiva vedrà anche Andrea all’opera nella realizzazione di qualche ricetta, in piccole dimostrazioni e, magari, anche nei corsi di cucina che riprenderemo a breve. Una serie di contingenze ci hanno costretto a interromperli per qualche mese, ma per tutti noi, e soprattutto per Andrea, i corsi “Oggi Cucino IO” sono momenti speciali, che danno un senso diverso alla nostra attività e ci arricchiscono come persone. Vedremo, lo spazio è pronto e molti di voi lo hanno già visto all’opera A proposito, quale “innovazione” vi piacerebbe trovare da Sandwich Time?...

What we know for sure is that less is more. Buying ingredients instead of “products” is the best way to a truly healthy meal. This means fresh fruits and vegetables—best when local and seasonal, and even better when you grow your own. ...

Antichissime, citate anche nella Genesi si  vengono citate, simbolo di fortuna e ricchezza immancabili sulle tavole di Capodanno, spesso abbinate a cotechini e zamponi, le lenticchie sono benefiche tutto l’anno. Proprietà Le ricerche dei nutrizionisti infatti sembrano confermarne le qualità preventive (in particolare per i tumori al colon e allo stomaco), antiossidanti e la capacità di ridurre il colesterolo “cattivo” Ricche di proteine vegetali, le lenticchie contengono carboidrati, fibre, molte vitamine - soprattutto A, B1, B2, C, PP -  sali minerali quali calcio, potassio e ferro e sono pressoché prive di grassi. Ricchissime di proteine sono  una valida alternativa a un secondo a base di carne, pesce, uova o formaggio oltre che un ottimo primo piatto  con pasta e riso: questo abbinamento, infatti,  rende più facile l’assimilazione delle proteine. Varietà L’Italia vanta una produzione  particolarmente pregiata tra cui spiccano: La lenticchia verde di Altamura La lenticchia di Ustica La lenticchia di Castelluccio,  dall'aspetto policromo molto particolare Le lenticchie di Villalba, del Fucino, di Colfiorito e di Mormanno Conservazione  In  un contenitore ermetico e in un luogo fresco, asciutto e  buio, le vostre lenticchie si manterranno anche per un intero anno, una volta cotte, però, vanno conservate in frigorifero per 3/4 giorni al massimo. Controindicazioni Come tutti i legumi, in alcune persone le  lenticchie possono provocare alcuni disturbi come flatulenza, gonfiore e diarrea e sono sconsigliate alle persone che soffrono di calcoli. Inoltre  contengono, come tutti i semi delle piante, alcune sostanze– come l’acido fitico – che possono compromettere  l’assorbimento di ferro e zinco.  ...

By Marco Panniccià Natale è la festa più bella, ogni anno regala un po’ d’incanto alle nostre vite nonostante che, ogni anno, l’assurda “bambinizzazione”, come scrive Michele Serra*,  del mondo trasformato in società dei consumi provi a svuotarla di significato, a trasformarla in un chiassoso mercato. Natale è anche il periodo dell’anno in cui, più di ogni altro, ho la percezione quasi fisica del tempo che passa e all'allegria di queste giornate si mescola un po’ di malinconia:  mentre guardo i miei figli, li ricordo da bambini, so che tra poco non saranno più ragazzini e mi sembra quasi di vederli “sfrecciare” verso l’età adulta. Quest’anno “romperemo” la tradizione e per la prima volta passeremo il Natale in montagna, i ragazzi adorano sciare e sono entusiasti, anche se sotto sotto un po’ gli dispiace di non vedere tutti i parenti come al solito, e non solo per gli “agognati” regali. Ricordo bene quando hanno smesso di credere a Babbo Natale e in realtà non c’è stato quel pizzico di delusione che tante volte accompagna questa scoperta, anzi è stato piuttosto buffo:  era la sera della Vigilia e il fidanzato di nostra nipote si è offerto di vestire i panni di Babbo Natale, si è preparato accuratamente con tanto di pancia finta e ha anche camuffato la voce, ma i bambini, quell'anno, non ci sono cascati, mentre lui distribuiva i regali  tutto compreso nel ruolo, ridacchiavano tra loro  e alla fine lo hanno smascherato. Ma  se la “favola” di barbe bianche e renne ormai  non c’è più, c’è ancora la magia di queste giornate di festa, Natale è ancora Natale e so che anche quest’anno i loro occhi, che già sorridono nell'aspettativa, scintilleranno di gioia, sorpresa, amore e di quelle mille emozioni che spero li accompagnino anche nella loro vita da adulti. Buon Natale   *(da “Cerimonie” di Michele Serra)  ...